MISSION

Costruiamo, insieme,
la democrazia attraverso
il pensiero critico

Questa Scuola nasce per formare cittadine e cittadini di una democrazia viva e reattiva. Serve per formare teste capaci di pensare da sole e in gruppo, criticamente. Perché la conoscenza non solo per pochi è la garanzia di tenuta della nostra democrazia

Oggi sentiamo il bisogno di tornare a scuola. Per ritrovare il desiderio di cambiare noi stessi: e quindi il mondo. Per costruirci gli strumenti per farlo.

La scuola, diceva Piero Calamandrei, è un organo costituzionale: «Se si dovesse fare un paragone tra l’organismo costituzionale e l’organismo umano, si dovrebbe dire che la scuola corrisponde a quegli organi che nell’organismo umano hanno la funzione di creare il sangue». Il sangue di una democrazia sono i suoi cittadini: e se la nostra democrazia è oggi così terribilmente anemica, è perché abbiamo smesso di rinnovare il sangue, cioè di formare cittadini consapevoli. Ma non è tardi: e il momento è ora.

La Costituzione fonda la nostra Repubblica anche sulla cultura e sulla ricerca (art. 9): cioè su una conoscenza sempre rinnovata, e aperta a tutti. Solo attraverso questa conoscenza possiamo concorrere «al progresso materiale e spirituale della società» (art. 4). E solo così davvero «la sovranità appartiene al popolo» (art. 1). Solo così, insomma, la democrazia non è solo una bella favola, ma diventa una cosa concreta, che si tocca e si abita: una casa aperta a tutte e a tutti.

Da anni, proviamo a scrivere ogni giorno il giornale più libero e forte che sappiamo immaginare: ma pensiamo che costruire insieme gli strumenti per leggerlo, quel giornale, sia, oggi, la sfida decisiva. Per leggere quel giornale: e per leggere il Paese, e il mondo.

Questa scuola non nasce per fare concorrenza alla scuola della Repubblica, o all’università. Vogliamo dare altri strumenti, in totale libertà. Vogliamo parlare a tutte e tutti: senza limiti di età o di condizione sociale, senza vincoli e senza padroni.

Vogliamo fare la formazione che gli altri non fanno.

Le persone che insegneranno in questa scuola sono persone che fanno ricerca, o che conoscono profondamente la loro materia per ragioni professionali: qua possono parlare in totale libertà. Senza dimenticare lo scopo per cui lo fanno: costruire, insieme, la democrazia attraverso il pensiero critico. Abbiamo dimenticato di chiederci: a cosa serve la conoscenza, a cosa serve la scuola? Qua vogliamo ricordarcelo, ogni giorno.

Tra i limiti della democrazia italiana c’è un eccesso di autoreferenzialità: ci guardiamo l’ombelico, stentiamo a guardare lontano, a vederci nel contesto del mondo. Ma negli ultimi anni ci siamo accorti che non ci si salva da soli: la crisi ambientale, la pandemia, la guerra. Dobbiamo imparare a leggere il mondo, se vogliamo cambiarlo.